A riveder le stelle

Mi sono trovata poco tempo fa ad assistere ad un seminario costituito da quattro incontri che attraversando diversi secoli ha analizzato, più o meno approfonditamente le influenze che il cosmo, lo studio di esso, le scoperte scientifiche hanno avuto sulla produzione letteraria dei più grandi scrittori italiani e più in generale le ripercussioni che hanno generato nella storia dell’uomo.

Il primo incontro è stato incentrato innanzi tutto sul rapporto uomo-cielo, infatti l’uomo ha sempre rivolto il suo interesse verso il cielo, sin dagli albori della sua storia, lo ha sempre osservato per trarne benefici, ma anche solo per piacere e curiosità. I primi a studiare il cielo procedendo su due binari paralleli, sono stati i Greci, infatti lo hanno osservato sia in modo scientifico e razionale, ma anche in modo poetico. Purtroppo oggi è stato sottolineato nel corso dell’incontro, si è persa l’abitudine di fissare il cielo e le stelle ed è diventato sempre più difficile sia a causa dei ritmi forsennati che la società di oggi ci impone, ma anche perché l’uomo con l’andare avanti degli anni con l’avvento della modernità, delle nuove tecnologie ha come posto una barriera tra sé e il cielo fatta di luci artificiali, enormi edifici, smog è quant’ altro, l’ironia della cosa è che proprio ora che abbiamo più informazioni riguardo al cosmo ce ne siamo allontanati. Il discorso è proseguito parlando in modo molto superficiale e generico, come d’altronde era inevitabile fare dato il poco tempo a disposizione, di Dante che nella sua “Divina Commedia” ha posto Dio nel cielo, più in particolare nell’empireo, che di fatto però come è stato evidenziato dal relatore è una sorta di ogni dove, un universo parallelo, un luogo spirituale, fuori dal tempo e dallo spazio. Sempre in relazione al rapporto che c’è tra uomo e cielo si è analizzata la figura del melanconico (prima dell’accezione datagli dai romantici) che rappresenta il genio, l’artista , l’uomo che è sia profondamente radicato nelle passioni terrene,caduche, ma allo stesso tempo che è dotato di una mente speculativa che lo proietta verso il cosmo, quindi egli diventa il tramite che congiunge terra e cielo.
Troviamo un elemento cosmico anche in Tasso, infatti, nella sua “Gerusalemme liberata” il conflitto tra cristiani e musulmani è prima di tutto il conflitto tra angeli e demoni.
L’incontro si è poi concluso affermando che l’universo, ha una sua storia, si è evoluto, è cambiato nel corso degli anni e l’uomo lo ha progressivamente capito mettendo da parte l’antica credenza che il cielo fosse qualcosa di immobile e perfetto.

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